Quale nazione per gli italiani postmoderni.
A settant’anni dal 25 Aprile non si tratta di contrapporre un campo ideologico all’altro, ma di prendere le mosse dalla quotidianità e dai suoi luoghi. Cessando di considerare la vita quotidiana sotto la dittatura una semplice cassa di risonanza dell’azione strategica e militare. Anzi spigolando non poche occasioni nelle quali la vita quotidiana – in fabbrica, nelle campagne, nei quartieri delle città, nelle parrocchie – è in grado di sollecitare l’azione di un popolo intero: i partigiani senza fucile come quelli armati.
E’ in questa prospettiva che i personaggi minori cessano di essere minori e che la tanto bistrattata “zona grigia” presenta, insieme alle incertezze e alle ambiguità, le ragioni degli eroismi minuti e le speranze di una ricostruzione democratica da realizzare insieme.
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