Una grande associazione popolare non è soltanto organizzazione, storia, personale politico, orizzonte di senso. È anche rapsodia quotidiana. Le tessere più disparate si congiungono nel suo mosaico secondo un disegno provvidenziale e lungo un filo che solo a posteriori è dato scorgere.
Le Acli non fanno in tal senso eccezione. La loro vicenda è ricca di sorprese e di colpi di scena, insieme alle mille testimonianze dei santi minori e di centinaia di grandi e credibili testimoni. Eppure è la vicenda complessiva a fare premio nelle diverse fasi storiche: le Acli non sono un succedersi di grandi e medie biografie, ma un’esperienza corale che, per chi l’ha fatta e la fa, ha il calore della nostalgia e della “prima casa”.
Viene perfino da dire: “L’italiano è aclista e non lo sa”.
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